Predicazione Arte Communitas 2021
, ,

Predicazione e Arte nel tempo della riproducibilità digitale

Contributo di Edoardo Mattei in Preaching and the Arts-Predicazione e arte. Communitas 2021 edito dalla Angelicum University Press (30 luglio 2022)


W. Benjamin scrisse L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica durante gli anni trenta, nel pieno della seconda rivoluzione industriale. Il filosofo si concentrava sui mutamenti della produzione e della fruizione dell’opera d’arte causati dalla fotografia. L’odierna rivoluzione industriale digitale ripropone, mutatis mutandis, gli stessi interrogativi.

         Sulla scorta di Benjamin, il contributo propone il confronto delle due epoche per comprendere se l’opera d’arte nel digitale sia capace di comunicare bellezza (il bello, il vero, il buono) e se possa sostenere un ruolo nella predicazione e nella contemplazione. Il contributo indaga tre concetti:

  1. Aura. L’originalità e l’autenticità dell’opera d’arte conferivano un’aura  sacrale  che sosteneva lo stupore e la contemplazione. La fotografia, invece, interpretava l’opera d’arte secondo una prospettiva propria e, volendosi legittimare come arte, dissolveva l’aura originale. Il digitale non ha pretese di legittimazione artistiche e ripropone l’opera fedelmente, restituendole l’aura  originaria;
  2. Tattile. La fotografia attira l’occhio ed invita a toccarla. Il digitale offre la manipolazione tattile, mentre la realtà virtuale immerge nell’opera stessa. Si realizza la composizione di luogo della tradizione spirituale;
  3. Inconscio ottico ed uditivo. Le tecnologie espandevano la propriocezione con la visione e l’ascolto che gli altri avevano di noi. Derrick De Kerckhove, erede di McLuhan, parlerà di inconscio digitale per identificare il non detto ricavabile dall’azione personale sui social. Il digitale offre una specchio fedele e oggettivo di se stessi tale da giustificare un’attività di discernimento come nella contemplazione.

Il digitale, quindi, è in grado di ricostruire l’ambiente e la disposizionale necessaria affinché l’arte trasmetta la bellezza e sia mezzo di predicazione. La ricostruzione digitale può avvenire ovunque dando a qualsiasi luogo la possibilità di essere un luogo d’arte e di bellezza.

Il digitale, in conclusione, è uno strumento per portare la bellezza dell’arte e la predicazione della Buona Novella.

Condividi il contenuto:

6 risposte a “Predicazione e Arte nel tempo della riproducibilità digitale”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Simili