Richard Brautigan

Macchine di grazia amorevole che vegliano su tutti noi

Qualche settimana fa, proponendo il Cantico delle Creature Androidi Coscienti dell’artista Antonino Bove, abbiamo presentato l’autore come probabile iniziatore della “poesia tecnologica”

Un amico di Trascendente Digitale ci fa presente che nel 1967 il poeta Richard Brautigan aveva scritto All Watched Over by Machines of Loving Grace, un testo che ben si colloca nella cornice della “poesia tecnologica”.

Riportiamo il testo originario e la sua traduzione automatica.

All Watched Over By Machines Of Loving Grace

I like to think (and
the sooner the better!)
of a cybernetic meadow
where mammals and computers
live together in mutually
programming harmony
like pure water
touching clear sky.

I like to think
(right now, please!)
of a cybernetic forest
filled with pines and electronics
where deer stroll peacefully
past computers
as if they were flowers
with spinning blossoms.

I like to think
(it has to be!)
of a cybernetic ecology
where we are free of our labors
and joined back to nature,
returned to our mammal
brothers and sisters,
and all watched over
by machines of loving grace.

Macchine di grazia amorevole vegliano su tutti noi


Mi piace pensare (e
prima è, meglio è!)
a un prato cibernetico
dove mammiferi e computer
convivono in
un’armonia di programmazione reciproca
come acqua pura
che tocca il cielo terso.

Mi piace pensare
(adesso, per favore!)
a una foresta cibernetica
piena di pini e dispositivi elettronici
dove i cervi passeggiano pacificamente
accanto ai computer
come se fossero fiori
con boccioli che girano.

Mi piace pensare
(deve esserlo!)
a un’ecologia cibernetica
dove siamo liberi dalle nostre fatiche
e di nuovo uniti alla natura,
restituiti ai nostri
fratelli e sorelle mammiferi,
e tutti vegliati
da macchine di amorevole grazia.

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