Nel marzo 2024 avvenne una delle tantissime pietre miliari dei nostri tempi, ovvero un impianto di chip cerebrale che dava modo a una persona impossibilitata a muoversi di controllare il computer. Nell’occasione l’Istituto Teologico di San Paolo (ITESP) in Brasile intervistò padre Rogério Gomes, Superiore Generale dei Redentoristi. Nonostante l’intervistatore lo incalzasse sulle “preoccupazioni” e sui “limiti etici e morali” di simili tecnologie che “interferiscono direttamente con la mente umana”, p. Gomes non si è lasciato contagiare dalla tetraggine della prospettiva, ha rassicurato osservando che, nella sua visione, questo tipo di tecnologia rientra linearmente nel processo dell’evoluzione umana, che essa, come ogni altra tecnologia, è frutto dell’intelligenza e che arreca benefici inimmaginabili per persone con invalidità.
Tra vari spunti e suggerimenti radiosi, una considerazione di p. Gomes è particolarmente utile alla riflessione di Trascendente Digitale ed è la seguente:
«Il rapporto tra tecnologia e spiritualità può essere visto sotto tre aspetti: come continuazione della creazione divina da parte dell’essere umano che, avvalendosi del dono dell’intelligenza, trasforma la realtà per vivere con dignità; come abbandono di Dio da parte dell’essere umano che rivendica la propria capacità di creare per soggiogare la natura, distruggerla e dominare gli altri popoli (autonomia, narcisismo, egoismo, autoritarismo); infine, come un’ occasione per la stessa teologia cristiana e la spiritualità di ripensare alcuni concetti creazionisti, che oggi non sono più sostenibili e devono essere reinterpretati alla luce dei tempi nuovi»
Nell’intervista p. Gomes esprime espliciti apprezzamenti soprattutto per questo terza lettura teologica della tecnologia. Non può non apprezzare espressamente anche la prima lettura, che è quella del Concilio Vaticano II, ovvero la comprensione della tecnologia come continuazione della Creazione di Dio. È da chiedersi a chi appartenga teologicamente la lettura rimanente che vede nella tecnologia un atto di contrapposizione a Dio da parte dell’essere umano. Certamente, questa non è la prospettiva conciliare. Forse ha un’origine pre-conciliare, ma più probabilmente è pre-evangelica. Sì, forse la sua origine è in uno di quei comandamenti vetero-testamentari intorno ai quali Gesù ebbe a osservare: «avete inteso che fu detto… ma io vi dico…», che qualcuno intende come superamento della Legge e altri come suo compimento.
L’intervista originaria è qui: https://www.itespteologia.com.br/explorando-o-limite-entre-humanidade-e-tecnologia-a-visao-do-prof-dr-rogerio-gomes-ex-aluno-do-itesp-sobre-os-avancos-da-neuralink/
Una traduzione italiana qui: https://www.cssr.news/italian/2024/04/p-rogerio-gomes-commenta-laspetto-teologico-e-morale-della-tecnologia-moderna/
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